venerdì 1 giugno 2007

Forza Italia e Lega, a Varese una "vittoria mutilata" :: VareseNotizie ::

Le amministrative hanno portato la Cdl a un grande successo, ma a Varese nessun candidato è riuscito a sedersi tra i banchi di Villa Recalcati. Binelli(Lega):"Colpa del sistema elettorale. Serve coinvolgere esponenti della sezione nei meccanismi decisionali della Provincia". Colombo (Forza Italia):"Varese dovrà essere rappresentata". Intanto, stasera si riunisce la segreteria cittadina per analizzare la situazione.

È una "vittoria mutilata". Il voto su Varese ha sancito la supremazia numerica della Cdl sul centrosinistra. Ma ha anche messo in evidenza l'incapacità dei partiti varesini di esprimere un candidato vincente da far entrare in consiglio provinciale. Ma la colpa è della legge elettorale, tuonano gli esponenti della politica varesina. Primo fra tutti Fabio Binelli, segretario cittadino della Lega, che accusa il sistema di elezione come unico fattore penalizzante per la Lega varesina. "Il nostro risultato a queste elezioni è stato più che positivo - afferma Binelli - siamo cresciuti rispetto alle elezione di un anno fa, passando dal 14 per cento delle politiche al 22 per cento di adesso. Abbiamo ottenuto anche un buon risultato nel centro storico, terreno solitamente arduo per la Lega. Se non abbiamo ottenuto seggi, è solo colpa del sistema elettorale, che penalizza la mancanza di percentuali bulgare dei singoli partiti".


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Varese News | Economia | Artigiani contro Prodi: "Governo bugiardo!"

Varese - Secondo l'associazione di categoria i nuovi studi di settore sono un peso insopportabile. Merletti: "Anche per il mulo è troppo. Siamo pronti alla mobilitazione"
Artigiani contro Prodi: "Governo bugiardo!"

Ricordate il “mulo”, 15 mila imprenditori, che a fine novembre si erano radunati in fiera a Milano per mostrare la propria forza e dar voce alle proprie richieste? Dall’evento ne era scaturito un “Protocollo d’intesa” con il Governo siglato il 14 dicembre dai rappresentanti dei piccoli imprenditori e dei commercianti, in cui si impegnavano a revisionare proprio gli studi di settore in base a nuovi indicatori “equi e selettivi”.
L’equità promessa alle piccole imprese non c’é. E l’emergenza fiscale, in Italia, è ormai pronta a trasformarsi in questione centrale della politica rovinosamente scivolata su una tassa di troppo. E che tassa! I nuovi studi di settore sono una trappola fiscale per le micro e piccole imprese. L’Italia che lavora e che dà lavoro, insomma.

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